Il camino a bioetanolo può essere installato semplicemente in tutti i contesti abitativi, per aggiungere un punto di calore e abbellire l’arredamento con un oggetto dal design notevolmente accattivante. L’installazione in genere è molto semplice e immediata, alcuni modelli addirittura sono pronti all’uso.
Per il funzionamento bisogna riempire il serbatoio con il liquido infiammabile, richiuderlo nell’apposito alloggiamento e accenderlo. Alcuni modelli di stufe e camini a bioetanolo sono dotati anche di un regolatore di fiamma, per limitare l’ampiezza del fuoco e conseguentemente i consumi.
Le stufe a bioetanolo possono essere utilizzate per scopi analoghi a quelle classiche a legna o pellet, cioè per riscaldare una stanza, magari in aggiunta all’azione dei termosifoni dell’impianto domestico. Il vantaggio più importante della stufa a bioetanolo è sicuramente la mancanza della canna fumaria.
Il funzionamento, infatti, prevede la combustione del gas naturale che non produce vapori tossici e che, anzi, con l’aggiunta di alcune gocce di essenze, addirittura può profumare l’ambiente. Inoltre la stufa a bioetanolo, differentemente da quella a legna, non produce ceneri e non servono interventi manutenzione, essendo più che sufficiente la normale pulizia ordinaria.
Gli elementi a cui bisogna fare attenzione, invece, sono la pericolosità del liquido che va tenuto al riparo da fiamme libere e soprattutto dalla portata dei bambini.
Una stufa a bioetanolo può riscaldare una piccola stanza con una spesa di circa €1 l’ora, potendo essere accesa e spenta nell’immediato bisogno. I modelli base hanno serbatoi che contengono da 1l a 5l di liquido, che durano circa mezza giornata. Le stufe più grandi sviluppano una potenza maggiore in termini di calore e producono circa 1-3Kw.
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ROBERTA.FERRARO@MEDISAET.IT
19/11/2018Maxi Blogger
03/12/2018